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Il Vinyasa Krama Yoga è un’antica pratica di sviluppo fisico e spirituale. Un metodo sistemico per studiare, praticare, insegnare e adattare lo yoga alle esigenze del singolo individuo.
L’approccio del Vinyasa Krama (metodologia di movimento e sequenza) alla pratica dello yoga asana è unico in tutto lo yoga.
Ogni asana viene praticato utilizzando molti vinyasa, ovvero variazioni e movimenti. Ogni variazione è collegata alla successiva da una successione di specifici movimenti, sincronizzati con il respiro.
La mente segue il lento, regolare, spontaneo respiro yogico ujjayi, che favorisce l’unione di mente e corpo.
Vinyasa significa “collocare in un modo speciale” e krama significa “procedere passo dopo passo secondo un ordine regolare“.
Il concetto di Vinyasa Krama deriva dall’insegnamento di Tiramulai Krishnamacharya.
Egli nacque nel 1888 e morì nel 1989. La vita di Krishnamacharya può essere suddivisa in tre fasi.
Trascorse i primi quarant’anni viaggiando in India per incontrare diversi maestri, studiando e acquisendo profonde conoscenze e pratiche spirituali.
Il Maharaja di Mysore invitò quindi Krishamacharia a dirigere la Scuola di Yoga istituita presso il Palazzo, dove insegnò yoga a molti studenti, inclusi membri della famiglia reale. Rimase alla guida della scuola fino all’inizio degli anni ’50.
Durante quegli anni, due dei suoi studenti lasciarono la scuola per sviluppare il proprio stile di yoga e lavorare in modo indipendente.
Questi studenti erano B.K.S. Iyengar e Pattabhi Jois, che in seguito, in Occidente, divennero ancora più famosi del loro maestro e riscossero grande successo.
Lo Yoga Iyengar è diventato molto popolare anche grazie a praticanti fedeli come J. Krishnamurti e Yehudi Menuhin. A suggellare definitivamente il successo di Iyengar nel mondo occidentale fu il celebre libro Light on yoga.
Pattabhi Jois basò invece il suo metodo sul piccolo libro di Krishnamacharya dei primi anni ’30, Yoga Maharanda, e su poche altre sequenze che apprese dal suo guru durante la loro relazione.
Pattabhi Jois chiamò il suo stile Ashtanga Yoga ed è oggi uno degli stili di yoga più utilizzati in tutto il mondo.
Sia Iyengar che Jois alla fine svilupparono uno stile di yoga molto fisico, ovvero una forma più aggressiva di ciò che avevano imparato dal loro maestro. Tuttavia, secondo Srivatsa Ramaswami, che ha studiato con Krishnamacharya per trent’anni, omisero alcuni aspetti importanti del metodo del loro guru. Mancava la progressione o sequenza degli asana, la piena sincronizzazione dei movimenti con il respiro.
Il terzo studente di Krishnamacharya, che divenne famoso negli anni ’70, fu il figlio di Krishnamacharya, T.K.V. Desikachar. Egli si distinse per la capacità di adattare gli asana ai bisogni individuali e per l’applicazione terapeutica dello yoga di Krishnamacharya. Il suo asana vinyasa era generalmente più mite di altri e forse il più vicino al sistema che Krishnamacharya insegnò nella terza parte della sua vita.
Infine un altro studente di Krishnamacharya ad acquisire popolarità fu Indira Devi. Indira raggiunse Krishnamacharya dagli Stati Uniti e fu una dei pochi occidentali che apprese direttamente da lui.
Krischnamcharya infatti non andò mai all’estero per diffondere la sua conoscenza e continuò a insegnare in modo discreto, per lo più a uno studente per volta.
Nonostante ciò, divenne il padre e la fonte di tutto lo yoga moderno.