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Spesso i centri yoga ed i ritiri offrono una combinazione di lezioni di yoga yin e yang.

Ogni tanto capita che si faccia confusione e che si fraintendano questi due concetti e stili di yoga.
Ecco quindi le linee guida per capire meglio a cosa ci riferiamo quando parliamo di yang yoga e yin yoga.
Yang yoga si riferisce a tutti gli stili di yoga attivi e dinamici come Hatha yoga, Ashtanga Vinyasa, Bikram yoga, Rocket yoga, Jivamukti yoga, Power yoga e così via.
I denominatori comuni di tutti gli stili yang sono la stimolazione e l’attivazione del sistema muscolare, il riscaldamento del corpo, l’uso di movimenti ritmici, l’allineamento del corpo e l’adozione di una specifica tecnica di respirazione.
Una lezione di yang yoga normalmente si sviluppa attraverso sequenze di posizioni yoga collegate da transizioni fluide o a singole posizioni yoga separate da una breve pausa. Nel primo caso, esercitiamo i muscoli con movimenti veloci e ritmici; nel secondo, esercitiamo i muscoli in modo isometrico.

È fondamentale durante questa pratica proteggere le articolazioni coinvolte nelle nostre posizioni yoga. Durante queste lezioni, infatti, è probabile che ci si faccia male se non si è pienamente consapevoli dei propri movimenti. Quando ciò accade, di solito sono le nostre articolazioni e i legamenti a subirne le conseguenze.
Per questo motivo, un buon insegnante di yoga durante l’intera lezione ricorda agli studenti di attivare correttamente tutti i muscoli coinvolti nell’asana. Questo approccio eviterà di danneggiare involontariamente le nostre articolazioni e ci permetterà di trarre il massimo beneficio dalla nostra pratica yoga.

Oltre al sistema muscolare, una pratica yang lavora anche sul sistema respiratorio, il sistema nervoso, l’apparato digerente e il sistema endocrino.
Bisogna ricordare, infatti, che ogni posizione yoga lavora e stimola il corpo intensamente, migliorando la salute generale del praticante.
D’altra parte, invece, lo stile yin si riferisce a una pratica passiva e più statica. Questo tipo di pratica si utilizza nello yin yoga vero e proprio, nello yoga ristorativo e nello yoga dolce.
Lo yin yoga è la forma più raffinita di pratica passiva rispetto a qualsiasi altro stile yang yoga. La definizione deriva dal modo specifico di esercitare il corpo senza ricorrere all’attivazione muscolare, ma utilizzando invece il peso del corpo e la forza di gravità per stimolare passivamente i tessuti connettivi e gli organi del corpo.

Le componenti del corpo che traggono il massimo nutrimento da una pratica yin sono, infatti, le articolazioni, i legamenti, le ossa e la fascia. In una pratica yin, più i muscoli sono rilassati, meglio è.
La principale differenza tra yin e una lezione di yoga ristorativo è l’uso dei supporti quali il mattoncino, il cuscino e la cintura. In una lezione di yin yoga, usiamo i supporti solo quando necessario. In una lezione di yoga ristorativo invece supportiamo sempre il corpo con gli attrezzi. Inoltre, lo yoga ristorativo può coadiuvare la cura di specifiche condizioni di salute e lesioni, assumendo così anche valore terapeutico.